Milano, Circolo Arci Cicco Simonetta. Venerdi’ 15 aprile 2011, ore 21.32. Gli Eco98 stanno facendo il soundcheck e si stanno preparando per il live con il set acustico che si terra’ tra poco piu’ di un’ora. Il loro cd d’esordio, un pò rock e un pò elettronico, si intitola Salvati ed e’ uscito qualche mese fa; la formazione di stasera e’ ridimensionata a causa delle assenze giustificate del batterista Beppe Gagliardi e del bassista Marco Crippa.
Finito il soundcheck, poniamo alcune domande sul concerto imminente, sul primo disco e sulla vita musicale della band a Fabio Galvagno e Alessandro Denti, rispettivamente cantante e chitarrista degli Eco98.
Sound Contest: Considerando il sound del vostro cd, non temete di perdere qualcosa con il set acustico?
Fabio Galvagno: No. Nel corso della serata faremo i nostri pezzi riletti in un modo diverso. Apriremo il concerto con la title-track “Salvati” e quello sara’ l’unico pezzo in versione voce e chitarra; abbiamo tirato fuori proprio un’altra parte del brano.
Nell’immaginario collettivo i live acustici sono fatti con la voce e con una o due chitarre acustiche. Perche’ qui avete montato i synth e c’e’ anche il basso elettrico?
Alessandro Denti: Perche’ non volevamo fare la serata da immaginario collettivo e volevamo mantenere alcuni nostri suoni tipici; poi c’e’ anche il basso elettrico perche’ per l’occasione lo suonera’ Gabriele Galbusera dei Doc Brown.
Proporrete anche pezzi inediti che non sono sul cd?
F. G.: Faremo un pezzo nuovo che si chiama proprio “Inedito” e che stiamo suonando molto dal vivo e poi per il resto proporremo diversi brani dell’album.
Bene. Lasciando perdere per un attimo il concerto che terrete tra un pò, parliamo della vostra storia musicale e del vostro cd.
Voi suonate insieme da piu’ di dieci anni e siete rimasti sempre gli stessi in questo lungo percorso. Perche’ dunque ci avete messo cosi’ tanto tempo per realizzare il vostro primo vero album?
A. D.: Perche’ eravamo piccoli quando abbiamo cominciato! Adesso abbiamo 26 anni e quando abbiamo iniziato ne avevamo 16!
F. G.: In questi anni abbiamo suonato tanto dal vivo e abbiamo accumulato sicuramente tanta esperienza che poi ci e’ servita per realizzare Salvati.
Non pensate che dieci anni siano comunque tanti per raggiungere un obiettivo simile?
F. G.: No, non credo. In realta’ poi il cd non era neanche il nostro vero obiettivo. Lo riteniamo un risultato importante o un mezzo in piu’ per dire quello che pensiamo, ma comunque piu’ in generale siamo una band che ama suonare dal vivo.
A. D.: Beh, concordo con Fabio sul fatto che per noi la vera soddisfazione e’ continuare a fare concerti, pero’ cio’ non toglie che e’ stato importante entrare in studio di registrazione e mettere la nostra consueta intensita’ dei live nei vari pezzi. Da questo punto di vista anche le demo fatte qualche anno fa sono state importanti, ma non come il cd.
Proprio perche’ amate suonare dal vivo, come mai c’e’ stato un lavoro di editing dopo la registrazione dei pezzi in presa diretta all’FM Studio di Monza?
F. G.: Perche’ abbiamo voluto comunque aggiungere qualcosa in piu’ ai singoli brani senza snaturarli e volevamo vederli anche da un’altra angolazione.
A.D.: Io in realta’ ero contrario all’editing sul disco e avrei preferito quasi un lavoro piu’ sbagliato, ma comunque sono soddisfatto del risultato.
Perche’ il cd e’ uguale da entrambi i lati e non presenta nessuna scritta, tanto che non si capisce da che lato inserirlo per ascoltare i pezzi?
A. D.: Ha deciso cosi’ il nostro grafico Paolo. Lui voleva tenere pulito il tutto e noi abbiamo condiviso questa scelta.
Siccome avete detto che inizierete la serata con la title-track “Salvati”, perche’ non ci spiegate come e’ nata?
F. G.: Certo. “Salvati” e’ un pezzo che ho scritto quando tutte le cose andavano male. Ero arrabbiato per tutto quello che mi accadeva intorno e poi, come si puo’ leggere in alcune recensioni del nostro cd,