Il nuovo video è “Un salto nel buio”

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Ritroviamo gli amici di quella Puglia rock che non ci sta a lasciar stare da parte il male di vivere che c’è un po’ ovunque oramai. Ritroviamo Justice e compagni, i ROCKY HORROR reduci anche dal tour per questo nuovo disco uscito lo scorso inverno dal titolo “Un salto nel buio” per IRMA Records. Ne abbiamo parlato ampiamente ma è tempo di dare voce al nuovo video clip del singolo “Ali”, uno spot promozionale che ruota attorno alla boxe e che nasconde tra le righe il vero concept di questo disco che è il tornare alle origini del proprio sé. L’avevamo ampiamente accolto con il lancio di “Siamo noi” e la splendida partecipazione della modella di Playboy, Kelly Rey: l’aver ribaltato ogni aspettativa banale per celebrare al meglio un concetto che è ormai violentato da più parti è stata proprio una mossa vincente. E così tutto questo disco che dai centri sociali da cui origina si avventura in stilemi americani di elettronica e contaminazioni di tantissime voci, come d’altronde ci hanno abituati i Rocky… e si sputa in faccia la rabbia per una città, per la vita da tastiera e per quella ipocrita dell’apparire. Un disco importante, forse “monotono” nell’estetica ma è solo didattica di stile che prende derive molto interessanti.

 

 

 

Il vostro Rock, che un tempo identificavate con l’appellativo “Crossover”, oggi cos’è diventato Justice? Ha preso decise distanze da un certo cliché mi pare di capire?

Il genere Rock oggigiorno abbraccia a sé liberamente molti più stili e contaminazioni che in passato, noi siamo rimasti gli stessi ma ci siamo ovviamente evoluti sotto vari aspetti, ci sembrava quindi inutile continuare ad etichettarci con un sotto-genere specifico.

 

A voi associamo sempre la figura di Pino Scotto. Forse è un pegno da pagare, forse no. Sicuramente deve aver contaminato molto la scrittura dei Rocky Horror?

Per noi è un vanto! Il side project Pino Scotto & Rocky Horror, e la collaborazione con Pino in generale, ci ha dato tanto sia a livello umano che artistico. Le sue “dritte” ci hanno aiutato a crescere come performer e sul piano compositivo… è come frequentare la “scuola del Rock” seduti al primo banco!

 

Ci sono vari modi di affrontare temi sociali: un tempo inneggiavate alle posse, ma un tempo c’erano i centri sociali che “viaggiavano forte”, adesso, con canzoni come “Foggia a mano armata” o “Godzilla”, sembrate meno schierati al “pubblico” e più alla difesa di un certo significato personale di vita. Ho come l’impressione che se prima artisti come voi cercavano tra i fan compagni per la lotta di classe ora ci si arrenda quasi al degrado della comunità cercando invece di difendersi come possibile. Giusto?

Questo album a livello di tematiche è di sicuro più personale rispetto all’approccio “politico” degli esordi, ma la vena sociale che ha contraddistinto il penultimo disco “Sciogli il tempo” prosegue grazie a brani come “Non è un crimine” ad esempio.

 

Questo disco è ricchissimo di arrangiamenti, probabilmente, grazie anche alle tante anime presenti al suo interno. Di certo i nomi che hanno collaborato questa volta, forse più della precedente, spaziano tra diversi generi, spesso dissimili tra loro e dal vostro. Come mai questa scelta?

Lavorare con grandi musicisti provenienti da vari ambiti ci da enormi stimoli. In questa opera, oltre ad Esa – OTR / Gente Guasta ed Ettore Carloni – Rhumornero, che hanno preso parte al singolo “Siamo noi” (con tanto di video che ha preceduto l’uscita del full-lenght con protagonista la playmate di Playboy Kelly Rey, ndr), ci sono: Lord Madness, membri delle band di Alborosie, Brunori Sas, e poi ancora componenti di Lacuna Coil, Meganoidi, Death SS, Cadaveria, Terroni Uniti, Bisca, Fratelli di Soledad, The Hormonauts, Blastema, Chop Chop Band, ecc..

… ed il nuovo clip di “Ali”?

È un videoclip / spot, realizzato in collaborazione con la Matador Boxing, che ha fortemente voluto questo nostro pezzo, inno a Muhammad Ali fatto con Kappa – Strana Officina, Alexandros Muscio – Opera IX / White Skull e Rikimaru Beats, come “soundtrack” per la sua nuova campagna pubblicitaria di questa estate.

 

L’elettronica, con Dj Blast (Sona Sle) e non solo, diventa a quanto pare una costante per voi. Ecco dunque che il sound si trasforma e cambia aspetto, quasi rispettoso di alcuni trend del momento, senza però perdere il carattere… in un certo modo avete accolto elementi che con il Nu metal delle origini forse non hanno molto a che fare o sbaglio?

Diciamo che dj e scratches sono parte integrante di questo filone musicale fino quasi dall’anno zero, e, dopo l’album dei Korn, padrini del movimento, con Skrillex, lo è ha anche l’elettronica.

 

Chiudiamo con un pensiero alla “rivoluzione”: secondo voi che cosa davvero cambierà questo stato in cui oramai neanche più la musica ha peso culturale? La ricercatezza è sempre di nicchia e fuori moda?

In Italia è tutto di nicchia a meno che tu non lo veda in televisione! Anche se il periodo storico è difficile (nonostante mi fosse sembrato di rivedere la luce non molto tempo fa!) bisogna provare a prendere spunto dalla moda per dettare poi la propria ed affacciarsi su grandi palcoscenici. Noi facciamo ciò che amiamo ed abbiamo il nostro pubblico che ci segue sui social, durante il tour (“Un salto nel buio tour”, ndr), ecc., ma credo comunque che la storia sia ciclica, e presto tornerà il momento in cui la buona musica riprenderà il posto che gli spetta a livello culturale, rilanciando poi tutto l’indotto a partire dall’underground!