La canzone d’autore in un viaggio attorno al mondo

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Si intitola “A un passo da qui” il nuovo disco del cantautore romano Marco Rò. Attorno al Mondo, come lasciato intuire già nel titolo, per restituire significato ad un progetto che nasce per e con queste nuove canzoni. Un documentario, un progetto di inchiesta, il mestiere pregiato del giornalismo curato dalla giornalista Laura Tangherlini che ritroviamo intrecciarsi artisticamente nel disco – ascoltate la bellezza di luce e di contenuto del singolo “Dune” – e umanamente nella vita del cantautore romano. Un progetto di documentazione sul dramma dei clandestini, la terra siriana e la guerra che abbraccia tante forme spesso poco conosciute. Un suono preciso, pop per alcuni versi per quanto Rò ci provi a fare due conti con la tradizione americana – con il blues in particolare modo. Una forma pop(olare) come piace dire a tutti. “A un passo da qui” è un disco d’amore e di vita lasciando da parte i cliché della bella canzone adolescenziale, ma cercando di oltrepassare l’evidenza e l’ovvio. C’è tanto altro dietro le classiche frasi d’amore, c’è quel significato prezioso che è proprio della vita. Questo disco restituisce tutto questo e non fa sconti per nessuno. Basta andare oltre a quel tipico mood che ormai è parte integrante del bel canto pop italiano.

 

 

La musica ricamata sulla vita vissuta… oppure è la vita che hai consumato ad aver scritto la musica che ascoltiamo?

Direi decisamente la seconda. Volevo che questo disco fosse il racconto delle cose belle che mi stavano succedendo. Ho immaginato di riascoltarlo fra vent’anni e riviverne il ricordo fra le note.

 

Un viaggio intenso… quale delle tappe è state prioritaria sulle altre? Quale ha scritto più musica delle altre?

Sicuramente ognuna ha tracciato un’emozione importante, altrimenti non ne avrei fatto una canzone. I concerti in Russia, l’incontro con i tanti ragazzi attraverso la musica, mi hanno restituito l’immagine di un paese molto diverso da quello che credevo. Ad Abbey Road ho praticamente realizzato un sogno. Ma ciò che più mi ha emozionato è stata la visita in Libano al campo profughi di Burj el Shemali e i bambini di Reyhanli in Turchia al confine siriano. Le immagini del videoclip di Dune raccontano i loro sorrisi e la nostra emozione nel suonare e cantare tutti assieme.

 

Dal vivo sei solo o con Laura? E in particolare… chi ha ispirato chi in tutto questo progetto?

Con Laura condividiamo le presentazioni del libro e documentario “Matrimonio Siriano”, di cui ho curato la parte musicale scrivendone i brani, alcuni coinvolgendo Laura sia in fase di scrittura dei testi sia nella parte cantata. Per la parte musicale, come sempre devo ringraziare Lorenzo Sebastianelli e ‪Fabrizio Palma per gli arrangiamenti. Il tutto è cominciato con “A un passo da qui”, il brano che è diventato il manifesto del nostro progetto di sensibilizzazione sul dramma dei profughi siriani, ispirato dalla testimonianza di Reema, una bambina profuga di 8 anni che racconta di come la cosa che le manca di più nella sua condizione sia il poter andare a scuola. Questa sorta di appello, raccolto nelle pagine del precedente volume di Laura dedicato a questo tema che lei segue da anni, ha dato il la alla nascita di un brano che per me ha significato molto, tanto è vero che ha dato il nome all’intero disco, e del quale ho avuto la fortuna di poter registrare una versione in inglese negli studi dell’Abbey Road Institute di Londra. La traccia in italiano è stata invece inserita nella playlist del MEI “Materiale Resistente 2.0”, dedicata alla resistenza, il che trovo che sia una bellissima ed evocativa connessione.

Bellissime sonorità quelle di “Dune”. Forse avrei voluto un intero disco così. Perché così non è stato?

Perché “A un passo da qui” è un diario di viaggio, fatto di emozioni, contaminazioni e suggestioni diverse. E quando parlo di viaggio intendo percorsi di vita. Penso ad “Immagini a righe”, ad esempio, che raccoglie i pensieri, le speranze e i timori di un detenuto, magistralmente interpretato dal grande ‪Marco Conidi. O ad Ale, per la cui storia devo ringraziare il mio amico e produttore Stefano Bacchiocchi. Volevo che la musica riflettesse le atmosfere degli eventi che ho voluto raccontare, e che ne esaltasse il contesto narrativo.

 

Un prossimo video in cantiere? Un’altra cartolina da qualche parte del mondo?

A brevissimo pubblicheremo, sia sul mio canale Youtube ufficiale MarcoRoChannel che sul sito ‪www.marcoro.it, il videoclip di “A un passo da qui”, per la regia di Valerio Nicolosi. Il video, girato a Jesi (AN) con l’aiuto dell’amministrazione comunale e della Fondazione G.B. Pergolesi, ha vinto il premio FSNews Radio al Roma Videoclip 2016 con la motivazione: “distinto per originalità con un progetto che unisce nuove sonorità a nuovi stili”.