Un nuovo disco, vecchie glorie e nuovi suoni

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Si intitola “Il tempo non (D)Esiste” il nuovo bellissimo disco de La Differenza. Un progetto che sulle prime non ha niente di originale e di innovativo: 11 canzoni di cui un solo inedito e 10 rivisitazioni in chiave pop rock digitale di successi del passato. Solo che in questo progetto la band abruzzese chiama a duettare gli artisti che quei successi li hanno resi tali e propone featuring di rilievo, come nel caso di “Oh oh oh” di Faust’o che qui troviamo cantata con Alberto Fortis. Ma quello che colpisce di più è la scelta dei brani da omaggiare. Tra i più popolari (mediaticamente parlando) troviamo solo “Sole spento” dei Timoria (che in questo disco è cantata ovviamente anche da Omar Pedrini) e forse “Tira a campare” di Edoardo Bennato. Ma per il resto è la ricerca di brani assai meno conosciuti come “Berlino” di Garbo o “Se mi vuoi” di Tony Cicco della Formula 3 o ancora “Le Louvre” la hit dance degli anni ’80 scritta da Enrico Ruggeri. Tutti nomi che, ripetiamo, troviamo a duettare con Fabio Falcone. In questo mare di bellezza svetta e regge la sfida il singolo inedito “Molecolare”.

 

 

 

In progetti simili scattano domande inevitabili. Forse noiose, ma decisamente inevitabili. Come avete tirato fuori una cernita di brani? La loro fattibilità è stata una misura che ha condizionato la scelta? I loro ospiti? Oppure semplice votazione di gruppo?

Oggi in Italia la musica è triste. O sei “indie” o sei “talent”. Ma dietro l’etichetta “indie”, che viene utilizzata a sproposito con finalità modaiole, in realtà si nasconde il pop, mentre i “talent” non sanno scrivere canzoni, sono per lo più urlatori da concorsi regionali in stile anni ‘90, elevati a celebrità temporanee dal sistema tv. Percepivamo tutto questo andando in giro, conoscendo gente, la gente reale. Avevamo voglia di dimostrare che alcuni brani meno noti di grandi artisti della storia della musica italiana, composti 20-30-40 anni fa, reggono ancora il passo alle opere usa e getta dell’ultima decade del nuovo millennio. Ed è così che nasce “IL TEMPO NON (D)ESISTE”. È un’opera di ricerca e approfondimento nel meraviglioso catalogo della canzone d’autore italiana.

Abbiamo selezionato i brani ascoltando kili di dischi. Una volta registrati abbiamo chiesto ai legittimi proprietari di cantarli con noi e abbiamo ricevuto dei sì, prova del fatto che la nostra percezione non era sbagliata. È stato tutto molto naturale, magico. Il disco è bellissimo, del resto quando hai a che fare con la scrittura di grandi brani, non può che essere così.

 

 

Dietro al titolo ci sono diverse chiavi di lettura: “Il tempo non (D)Esiste”… nel senso che tutto resterà immutato? Tutto scivola ai segni del tempo? O è il vostro tempo a non mollare la presa?

La bellezza non soffre il trascorrere del tempo. L’arte è eterna. Le grandi opere della musica italiana resteranno per sempre. Nostro compito è riscoprirle e fuggire lo squallore della modernità.

 

 

Un disco molto elettronico. Come mai questa direzione di produzione?

I dischi pop vengono prodotti sempre dagli stessi 3-4 nomi, finisce poi che i master suonano sempre tutti uguali e alla fine tutti rimangono in qualche modo insoddisfatti. Avevamo voglia di un suono diverso, nostro, unico. Abbiamo affidato la produzione a Stefano Severini e Jakka. Abbiamo lavorato due anni su ” IL TEMPO NON (D)ESISTE “. Gli arrangiamenti hanno scelto noi, non il contrario.

 

Da più parti c’è il volto di Jakka a spuntare oltre tutti i restanti amici della Differenza. Che sia solo vostro (Falcone / Jakka) il cuore pulsante de La Differenza?

La Differenza è un movimento, una big-family, un collettivo di artisti che si riuniscono in nome della buona musica e di un sogno iniziato cinque album fa. Anche gli ex componenti del gruppo, talvolta, tornano a collaborare con noi e con Stefano, del resto quando c’è la vera passione …. il tempo non (D)esiste.

 

 

A questo punto si aprono le porte per un nuovo disco di inediti o sbaglio?

All’interno dell’Album ne abbiamo già inserito uno, si chiama “Molecolare” ed è scritto da Davide Di Maggio insieme a Fabio Falcone. Davide è una delle giovani penne che più apprezziamo nel panorama musicale italiano. “Molecolare” è il brano che traghetta la nostra scrittura verso il futuro, verso il prossimo album al quale stiamo già lavorando, che probabilmente sarà di inediti.