Dedicati al genio di Coltrane, domenica e lunedì ci saranno due nuovi appuntamenti della rassegna METJAZZ 2017, organizzata dal Teatro Metastasio Stabile di Prato con la direzione artistica di Stefano Zenni.
Domenica 12 febbraio, al Museo del Tessuto, alle ore 21, tra gli eventi di MetJazz OFF, uno dei maggiori sax tenori della scena italiana, il livornese DIMITRI GRECHI ESPINOZA, dà voce alla sua urgenza religiosa e spirituale con Oreb, Angel’s Blows, una performance di solo sax tenore realizzata in collaborazione con Museo del Tessuto e pensata come una sorta di meditazione musicale, in un tempo che oscilla tra la preghiera e la riflessione, in una dimensione di semplicità complessa che discende dalla lezione di Coltrane.
Dimitri Grechi Espinoza per questo progetto unico nel suo genere, ha fatto incontrare due grandi passioni: lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono portata avanti da anni con l’obbiettivo di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri di tutto il mondo. Nella penombra di uno “spazio sonoro” egli avvolge l’ascoltatore con le note del sax, dal quale riesce a tirare fuori arcobaleni di armonici “liberati” dal sistema temperato. Lo fa suonando “tra le note” e “sulle note” sfruttando le antiche forme architettoniche (o il riverbero prodotto da un sofisticato apparecchio elettronico) che rispondono ai fraseggi modali con risonanze trasformate in contrappunti dal fascino ancestrale. Il duduk armeno di Djivan Gasparyan, la spiritualità free di John Coltrane, le tradizioni nomadi del Sahara e la ripetitività di John Surman sono le suggestioni di fondo di questo concerto. “Il mio più grande desiderio come musicista in quest’epoca è quello di contribuire a riportare la musica alla sua primitiva funzione di “ dialogo ” con il Sacro, nel quale superare differenze di credo, distanze culturali e incontrare così se stessi e gli altri nella conoscenza dell’Unità che lega l’intero ordine cosmico”.
Lunedì 13 febbraio, al Teatro Fabbricone, alle ore 21 Gesti e movimenti del sax offrono invece il tema per un doppio set che suggella l’incontro del sax di DAN KINZELMAN con la danza del ballerino torinese DANIELE NINARELLO in Kudoku, e con il contrabbasso di JOE REHMER e la batteria di STEFANO TAMBORRINO nel trio Hobby Horse.
Tra i giovani musicisti, lo statunitense Kinzelman, trasferitosi nel nostro paese nel 2005, ha forse più di altri faticato a ritagliarsi uno spazio personale. Eppure ha alle spalle una notevole esperienza, maturata a fianco di Enrico Rava, Mauro Ottolini e Uri Caine, Maria Schneider, Ralph Alessi, sia come sassofonista sia come arrangiatore. Il suo solismo lucido ed articolato si esprime al meglio nei progetti da leader, in cui agisce una spinta sperimentale venata di ironia, non di rado arricchita dall’elettronica.
MetJazz ha perciò imbastito un doppio set in cui Kinzelman affronta due sfide diverse e parallele. Da un lato il duo la danza di Daniele Ninarello, formatosi a Rotterdam e da anni coreografo e danzatore di propri progetti (si tratta di una produzione ideata da Enrico Bettinello per Novara Jazz, poi presentata con successo anche alla Biennale Danza di Venezia); dall’altro l’ormai consolidato trio Hobby Horse, in cui i ruoli dei tre musicisti ruotano in funzioni paritarie, amalgamati dall’elettronica e da un gusto giocoso che si apre ad inaspettate venature evocative.
Resta poi aperta fino al 23 febbraio nel foyer del Metastasio la mostra diSEGNIdiJAZZ di MARCO MILANESI, un viaggio non convenzionale nell’universo delle sensazioni che i brani jazz riescono a suscitare con disegni ispirati a questa musica che incarna il ritmo della terra, ispira la vita quotidiana, accompagna emozioni e malinconie.