Siruan, il nuovo album Gocce spezzettato e disseminato nel web

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Gocce è il titolo del nuovo lavoro di Siruan, nome d’arte del musicista bellunese Matteo Gracis. Gocce non si potrà comprare, non si potrà scaricare per intero, non si potrà ascoltare in concerto e non è dato conoscerne la tracklist. Le sette tracce di cui è composto saranno sparse in giro per il web, ospitate su varie piattaforme, siti, blog e portali rilasciando una traccia al mese da aprile fino a ottobre 2016.
Dopo due album ufficiali, uno street album e un ep, il musicista ha deciso di buttarsi a capofitto in questo esperimento curioso e anticomunicativo. Un gioco-sfida lanciato al pubblico, solo quello realmente interessato alla sua musica, che dovrà seguire la tracce sui canali social di Siruan e andare a cercare nel web le tracce di Gocce. Siruan oltre a non esibirsi dal vivo, ha deciso per questo album, di non comparire nemmeno in video e in foto. I sette brani saranno comunque accompagnati da sette videoclip, con svariati soggetti, ma, sempre senza la sua figura in video.
Un progetto così estremo e pretenzioso non poteva essere da meno anche sul fronte musicale: “Ho campionato The Cinematic Orchestra, Yann Tiersen, Odesza, Lindsey Stirling, Wim Mertens, Yanni e Shantam -spiega Siruan-. Il risultato? Mi è sfuggito di mano, le canzoni hanno seguito la loro strada”.
Un progetto anti-radiofonico, anti-discografico e volutamente incommerciabile. Musica fine a se stessa, che non ha alcuna ambizione se non quella di soddisfare le istanze dell’artista, che la definisce: “Un’interpretazione poetica su strumentali di musica classica moderna”. Un netto scatto considerando che Siruan, ha frequentato attivamente il mondo del rap con collaborazioni di artisti di rilevo come Inoki o Caneda, ma, non si è fatto mancare nemmeno un duetto con Eugenio Finardi nel 2015. Il primo brano che sarà rilasciato sul web s’intitola Immenso, disponibile da aprile. Di questo brano Siruan ha firmato anche la regia. Musica e testi sono nati sulla scia dei video. “Ho cominciato a riperdere varie scene, assemblando scorci e azioni, da li mi sono ispirato per la scrittura dei testi e per la combinazione delle musiche “.