I solisti della Nuova Scarlatti suonano per la Chiesa dell’Annunziata – Salerno, 30 novembre 2008

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XXI FESTIVAL DI MUSICA ANTICA

Convergenze/Deviazioni
L’Arte della variazione dal Barocco al Jazz

Presenta

Les Gouts Rèunis
Tommaso Rossi flauti, Maria Rosaria Marchi, clavicembalo, Gaetano Russo,clarinetto e
I Solisti della Nuova Orchestra Scarlatti




Domenica 30 novembre serata inaugurale della XXI edizione del Festival di Musica Antica dal tema “L’arte della variazione dal Barocco al Jazz”.

L’Associazione Koinè di Carmine Mottola, allo scopo di rendere noto al grande pubblico di Salerno la grave situazione in cui versano le strutture architettoniche della Chiesa della SS.Annunziata, con gli arredi, il gruppo scultoreo dell’altare, l’antico e pregevole organo da lungo tempo in disuso, lo splendido campanile di Ferdinando Fuga e ribadire la necessità di un rapido intervento, invitando i singoli cittadini  a offrire, in qualunque momento un contributo finanziario volontario, essendo la chiesa di proprietà comunale, e, quindi, di tutti i salernitani, ha scelto lo storico edificio quale sede della XXI edizione del Festival di Musica Antica realizzata con il sostegno della provincia e il Comune di Salerno, unitamente alla Fondazione della Cassa di Risparmio Salernitana.

Domenica, 30 novembre, alle ore 21, la rassegna dal titolo “L’Arte della variazione dal Barocco al Jazz”,  verrà inaugurata da “Les Gouts Rèunis”, con Tommaso Rossi ai flauti, Maria Rosaria Marchi al cembalo, e Gaetano Russo al clarinetto, accompagnati dai solisti della Nuova Orchestra Scarlatti.

Il suono-spazio di Debussy con Syrinx, per flauto solo, è il punto di partenza ideale per mescolare fra loro i principali idiomi musicali nazionali che circolano nell’Europa del primo ‘700 e intrecciarli in libere assonanze con voci dell’orizzonte musicale del nostro tempo.

Tommaso Rossi passa dal panico flauto traverso alla chiarezza cartesiana del flauto dolce conducendoci a ritroso di due secoli fino alla Suite in mi minore di Jacques-Martin Hotteterre, caposcuola della linea flautistica francese. Sentiremo il saccadè del Lentment del Prèlude, la clartè dello scatto del Vivement successivo, il tendrement dell’Allemande, tutto un dosaggio di eleganza, brio e intima riservatezza, un distillato di puro stile francese, tipico di una fl

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